Primo assunto: disfatta dei liberali atlantisti al 18% (che cercano di mimetizzarsi chiamandosi “progressisti”), una bella notizia che profuma di speranza.
Secondo assunto: Fico ritorna, e lo fa in grande stile. Chiari e scuri sul soggetto, ma insiste nel presentarsi col suo partito “direzione-socialdemocrazia” (24%) nonostante i toni populistici e chiamandosi così percula i socialisti europei che è un piacere e solo per questo mi è simpatico.
Terzo assunto: dopo i due partiti sopracitati, segue un’altra formazione di centrosinistra, “voce-socialdemocrazia”, al 14,7%, più composta nei toni e pacifista, ricorda un po’ gli attuali 5 stelle di Conte.
Ultimi i nazionalisti al 5,6%.

Repubblica e co. urleranno al populismo in Slovacchia e alla sinergia con Orbán.
Che urlino.
Il punto vero è che le opzioni di un’Europa succube e suddita sono state respinte, in Slovacchia, a destra come a sinistra, lasciando i liberali finto progressisti in completo isolamento politico. Questo è il più bel risultato per un paese europeo che deve riprendere una sana politica, anche di confronto interno, su basi destra – sinistra completamente diverse e autonome. Cosa che in Italia è ancora molto al di là da farsi.